
Dopo aver colonizzato metà della Liguria, diffondendosi anche in Piemonte, Veneto e Lombardia, il calabrone asiatico è comparso in una quinta regione, la Toscana. Un esemplare adulto di velutina è stato trovato infatti a 150 chilometri circa dall’area di infestazione, nel cuore della Versilia: a Pietrasanta, in provincia di Lucca.
Il calabrone asiatico è stato individuato il 26 giugno dall’apicoltore Teodoru Miscoci, mentre volava in un apiario posto in un uliveto all’interno di una zona prevalentemente rurale. L’insetto è stato poi raccolto dal veterinario Enrico D’Addio, specializzato in patologia apistica e apidologia generale, ed è stato identificato da Antonio Felicioli del Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa, referente locale della rete scientifica di Stop Velutina.
L’arrivo dell’insetto, anche se non implica che vi siano colonie nell’area, ha provocato la massima allerta in Toscana. Nella Regione è attiva la rete di monitoraggio di Stop Velutina coordinata dall’Università di Firenze – grazie al progetto ALIEM (Programma Italia-Francia Marittimo 2014-2020) – e realizzata in collaborazione con il CREA e gli apicoltori di ToscanaMiele, di ARPAT (Associazione regionale produttori apistici toscani) e di AAPT (Associazione apicoltori delle province toscane).
Da ieri sono stati intensificati i controlli nella rete toscana degli apiari sentinella, tutti provvisti di trappole anti-vespa. L’esemplare di calabrone asiatico è conservato presso l’Università di Pisa.
Foto: l’esemplare ritrovato a Pietrasanta (LU) – credits: Antonio Felicioli, Università di Pisa