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Al lavoro la Velutina Task Force

La Velutina task force, il gruppo internazionale di scienziati nato per contrastare la diffusione del calabrone asiatico in Europa, si è da poco riunito all’Università delle Isole Baleari (22 – 23 giugno) per fare il punto sulla situazione e per elaborare nuove strategie di lavoro.

Il gruppo europeo è nato all’interno della cornice di COLOSS, l’associazione scientifica mondiale dedicata al benessere delle api. L’incontro tenutosi a Palma di Maiorca è stato l’occasione per fare il punto sull’espansione e sui danni provocati da Vespa velutina, per coordinarsi e per definire i gruppi di lavoro tematici e per scambiare informazioni sulle strategie di controllo adottate nei vari Paesi.

Tra le varie relazioni che si sono susseguite nei due giorni, sono stati presentati i dati di avanzamento della velutina in Europa, i lavori per la realizzazione di un sistema di monitoraggio del calabrone in Danimarca – paese non colpito ma che sta lavorando preventivamente per rilevare l’eventuale arrivo della velutina – e VespApp, un’applicazione per smartphone che consente ai cittadini di fare segnalazioni georeferenziate dell’avvistamento del calabrone in Spagna, in un mondo molto simile al sistema italiano sviluppato in questo sito da StopVelutina.

 Tra i lavori italiani presentati, il risultato di Federico Cappa (Università di Firenze) sull’assenza di sostanze volatili attrattive nel veleno dei maschi di velutina – molecole che se fossero esistite avrebbero potuto diventare un attrattore chimico per catturare le regine – e un report sul funzionamento del prototipo di radar messo a punto dal Politecnico e dall’Università di Torino, in grado di seguire i calabroni per brevi distanze (125 metri) dall’alveare.

Durante l’incontro ha portato la sua testimonianza Moon Bo Choi, ricercatrice della Yeungnam University in Corea de Sud, che ha spiegato come nel suo Paese la velutina sia arrivata nel 2003 e come presto sia diventata la specie di vespa più diffusa, superando in numero altre specie esotiche presenti in Corea e sostituendosi alla vespa autoctona (Vespa simillima).